lunedì 17 giugno 2013

CREDO

Un post sul cambiamento, nato così di getto...

Credo che le persone cambino! A volte così all'improvviso, altre volte non basta una vita, eppure cambiamo. Come il tempo scorre allo stesso modo noi ci trasformiamo. Può sopraggiungere un avvenimento che ci segna in modo indelebile, uno schiaffo violento che ci colpisce diritti in faccia senza dare il tempo per difenderci. Può accadere che un’idea, un pensiero, un dubbio ci corrodano piano, senza nemmeno che ce ne rendiamo conto; ma quando, poi, ci voltiamo indietro dopo anni, la nostra vita ha mutato visibilmente il proprio corso.

Credo nella forza del cambiamento. Essere fermi è come essere morti, non esiste niente in questo mondo che non muti d'aspetto. Cambiare significa crescere, maturare, realizzare quegli obiettivi che ci eravamo posti, inseguire quel sogno che per quanto lontano, sappiamo che un giorno lo afferreremo con entrambe le mani, o almeno così speriamo. Cambiare significa credere maggiormente in se stessi, nelle proprie forze, confrontarsi e dialogare col proprio io, col proprio passato, accettarsi per quello che si è, senza timore dei difetti che possiamo scoprire. Cambiare significa avere il coraggio di guardarsi nello specchio ogni mattina senza avere paura di vedere la nostra immagine riflessa.

Non esiste un periodo storico che, per quanto lungo, non abbia mutato il proprio corso attraverso una crisi profonda! Crisi di religioni, crisi politiche, crisi economiche hanno indotto l’uomo a dichiarare guerra contro altri popoli, se non addirittura contro se stesso. Ogni crisi diventa, così, sintomo della volontà di cambiare, di mutare il proprio destino. Con prepotenza la crisi nasce da un luogo nascosto nel profondo e viene a galla dapprima con circospezione, poi con sempre maggiore forza. Possiamo tentare di reprimere questa voce, però il "mondo" ci dice che questo è male! Non bisogna sopprimere i propri impulsi.

La moderna psicoanalisi, a ben guardare però, considera la repressione come un meccanismo di difesa del proprio organismo che entra in azione con modalità fuori dalla sfera della nostra coscienza. Ad esempio: di fronte a una situazione che genera un angoscia eccessiva il nostro io tende a difendersi. Se questi meccanismi “auto-difensivi” non diventano eccessivi, cioè non degenerano in forme di disturbi mentali, sono leciti, anzi ci aiutano ad adattarci alle varie situazioni di stress presenti nella quotidianeità.


In fin dei conti, è la vita che ci induce a cambiare. Noi possiamo scegliere da che parte girare agli incroci che si presentano dinnanzi, ma questi incroci sono tra loro concatenati. Ogni volta che scegliamo di girare a destra o a sinistra, ecco che in fondo alla strada si ripresenterà un nuovo incrocio. Se proviamo a tornare indietro, perché quella direzione non ci sembrava giusta, scopriamo che l’incrocio che avevamo lasciato adesso si è trasformato, così come cambiano le persone e le situazioni della vita. Voler rivivere fatti e avvenimenti passati e come voler afferrare qualcosa che non c’è più, che ormai è andata via per sempre. È come tornare in un luogo a distanza di anni.

Io credo, però, che di errori ne facciamo tanti quando decidiamo da che parte svoltare. A volte ci facciamo ingannare dall'aspetto delle cose, dall'amico che ci rende partecipe delle proprie riflessioni, dal mondo che ci spinge verso determinate mète o, addirittura, da noi stessi, quando i nostri desideri perdono il contatto con la realtà. Invece, noi dovremmo considerarsi unici e diventare quello che ci sentiamo di essere. Potremmo, così, trasformarci nel miracolo che cambia realmente la nostra vita. Ma come fare? Iniziando, innanzitutto, ad amare e a rispettare noi stessi e gli altri. Purtroppo, però, ci perdiamo in futili chiacchiere e ci giustifichiamo dicendo che siamo noi quelli “sbagliati”, ci lamentiamo, ci accolliamo pensieri e sofferenze che il mondo a stento può comprendere, tanto sono irreali!

Diverso non significa sbagliato! Senza voler eccessivamente semplificare il discorso, negli anni ho cercato di adottare uno stile di vita basato su un unico pensiero che, chiaramente, va preso con le dovuto attenzioni per non cadere in facili estremismi o semplificazioni, per essere riportato di volta in volta al vissuto concreto e indirizzare, così, il percorso di vita verso il "meglio" che si presentava. La perfezione non esiste nell'uomo, questo è certo, ma l'aspirazione a migliorarsi è insita in ognuno di noi! Ecco il pensiero: tutto quello che divide è male e, soprattutto, fa male; tutto quello che, invece, unisce è bene, quindi dettato dall'amore.