Ecco un post sul senso di un amore
che sembra svanire.
Ti ho sempre
amato con sincerità e rispetto, con sacralità come si adora una divinità. Ho
pregato per esso nelle notti quando la luna era un piccolo spicchio nel cielo, quando eri lontana e sola nella tua
stanza. Ho combattuto nel tentativo di tenerlo vivo, acceso come un soffio possente su una scintilla di fuoco, nella speranza di farlo divampare più forte di prima. Ho
cercato nella tua anima qualunque cosa potesse renderti felice, potesse
renderti fiera, senza avvicinarmi eccessivamente per non invadere i tuoi spazi. Ho
sopportato sguardi e respiri che non parlavano di noi, menzogne leggere che come
foglie ingiallite scorrevano silenziose sull'acqua di un ruscello. Attendevo il trascorrere del tempo per
parlarti ancora di noi, dall'alto di una vita insieme, ma voltandomi indietro ho visto solo lo squallore di un
cuore che lentamente diventava di pietra.
Hanno detto
che ci vuole coraggio nel lasciare andare una persona, ma io credo che il
coraggio stia nel continuare ad amare quella persona, rischiando il proprio e l’altrui
futuro, anche quando ci sembra che quel sentimento stia svanendo. Perché il senso
razionale si perde nell'infinito spazio che il vuoto lascia dentro di noi; perché
solo sfidando la logica incoerente dei nostri desideri, l’amore può tornare a battere
più forte; perché l'essenza dell'amore è proprio nel credere in se stessa anche quando il resto ci parla di altro. La parola coraggio deriva, appunto, dal latino “cor habeo”, cioè “ho
cuore”. Come sì può, allora, avere cuore quando si lascia morire un amore? Come si può
essere forti brandendo un bastone contro chi giace indifeso? Come si può
essere sereni se la ferita inferta pesa sulla nostra coscienza come un macigno insostenibile?
L’amore che si
dichiara razionale è un amore che muore ogni giorno! Inoltre, siamo noi che decidiamo
di estirparlo, siamo noi che decidiamo di farla finita, provando quell'enorme dolore che sopiremo al prezzo di sopprimere quella voce interiore che parla
attraverso la nostra anima. Quando crediamo di non amare più una persona, purtroppo
l’amore resta là, sul fondo della nostra interiorità. Potranno passare mesi, anni, potremo credere di aver
fatto la scelta migliore, ma abbiamo solo rinnegato la sostanza più pura
che ci teneva veramente in vita, che non ci faceva semplicemente respirare; potranno passare mesi, anni, ma
l’amore non potrà essere cancellato, perché l'amore è vivo contro la nostra volontà.
Crederai, pertanto, che del tempo insieme sia rimasto soltanto un profondo affetto, così come gli antichi alchimisti credevano di poter trasformare il metallo più grezzo in oro.
Fuggi via dunque, fuggi lontano, perché la voce del dolore ti inseguirà ovunque. Fuggi
finché il tuo cuore non smetta di sanguinare, perché solo allora si sarà
trasformato in pietra, perché solo allora avrai ucciso la parte più bella di te. Tanti ti diranno che hai fatto la scelta giusta, che la
maturità si raggiunge anche nel soffocare i propri sentimenti, che la volontà ti
permetterà di scalare le montagne, che i giorni cicatrizzeranno ogni cosa… Peccato, però, non aver riconosciuto per tempo quel miracolo che ti poteva rendere
diversa, rendere unica e non schiava del tuo egoismo, in un mondo dove vale principalmente il proprio io. Peccato non aver creduto che l'amore è vero solo se lotta per se stesso, perché vuole emergere sempre, nonostante tutto, perché ben presto l’avresti riscoperto più forte di prima, più forte di tutto quello
che pensavi valesse di più. Purtroppo l’inganno più grande è nel credere di aver
compiuto la scelta migliore quando l’essenza più profonda del tuo essere, quella che
si chiama amore, muore calpestata da una fugace ombra di libertà.
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