venerdì 21 settembre 2012

MI PIACE QUANDO MI GUARDI

Per il mio quarto post non aggiungo alcuna premessa, lascio a voi il giudizio perché quando si parla d'amore non sempre le parole sono sufficienti...

Mi piace quando mi guardi a prima mattina, appena sveglia, che scosti il cuscino e ti volti verso di me. La tua pelle è candida, la tua bocca è calda e i tuoi occhi, illuminati dal chiarore dei primi raggi di sole, sembrano brillare nella penombra. Fuori è mattino. Gli alberi bisbigliano, mossi da una leggera brezza. C’è il mondo che ci aspetta mentre all’interno della stanza il tempo sembra essersi fermato nel dormiveglia di due corpi vicini. È già tardi, bisogna alzarsi.

Mi piace quando, in vestaglia, scendi e insieme prepariamo la colazione. L’aroma del caffè dalla cucina si diffonde per la casa, il latte è sul fuoco. Quegli sguardi sfuggenti fino a quando non siamo seduti vicini. Le prime parole dolci lasciano spazio a discorsi più ampi; una battuta improvvisa, però, ci mette d'allegria e di buonumore. È bello incominciare la giornata con te al mio fianco ed essere il primo a guardarti negli occhi e a baciarti.

Mi piace quando mi guardi mentre ti vesti, quando ti accorgi che io, di nascosto, ti sto fissando. Espressioni maliziose si leggono sul tuo volto; ti compiaci dei miei silenziosi apprezzamenti, anche se non ti reputi altrettanto bella. Per questo ti scosti e ti allontani facendo finta di niente. È un rincorrersi di attenzione sottintese, di sguardi celati. Cerco di afferrare i tuoi pensieri ma qualcosa mi sfugge, mentre ti agiti smaniosa tra abiti, scarpe, trucco, orecchini, collane e accessori vari.

Mi piace quando mi guardi sulla porta di casa, prima di separarci. Il tuo viso cambia, sembra malinconico e non so perché. Se è per la voglia di restare ancora un attimo insieme o per la paura di sentirti sola e trascurata durante la giornata. Ma non credo sia così… perché poco dopo iniziamo a messaggiarci. Saperti lontana mi fa immaginare il tuo mondo, cosa fai, con chi sei. Ti penso tra le tante persone che ti circondano, mi ricordo di com’eri vestita: le tue espressioni, i tuoi gesti, se sei allegra o infastidita, i problemi da risolvere e quella tua risata improvvisa, che mette tutti di buonumore.


Il tuo sguardo è il mio filtro sul mondo. Attraverso di te le mie giornate prendono forma. Non te l’ho mai detto ma è così: se ho una difficoltà penso a te, a cosa faresti nel mio caso; se rido ti immagino contraccambiare col tuo bellissimo sorriso; se sono triste, bramo l’attimo in cui potrò riabbracciarti per perdermi nella più tenera delle strette. Per questo il tuo sguardo resta sempre dentro di me. Per questo il mio mondo ti appartiene, o mi illudo che sia così, così come mi permetti, giorno dopo giorno, di entrare nel tuo.

Desiderare di essere nel tuo mondo, credo che questa sia l’essenza del mio amore. Un mondo fatto non solo di sentimenti e di passioni, di preoccupazioni e di angosce, di emozioni e di spensieratezze, ma anche di piccoli gesti involontari, di carezze mancate ma avvertite, di intese profonde. Riuscire quasi a leggere i pensieri dell’altra persona, tanto si è intimi, da entrarci in sintonia profonda; è patire insieme, è gioire insieme, per ogni battaglia persa, per ogni successo ottenuto. Sono affascinato e attratto dal tuo mondo e non vorrei mai più uscirne.

La sera, quando ci rivediamo, desidero camminare con te mano nella mano. Perdermi nei nostri passi, nella tua voce. Vederti catturata dalle vetrine. Aspettare mentre ultimi un acquisto, dopo aver atteso un mio giudizio sul capo che hai scelto. Osservo il tuo sguardo analizzare la mia espressione per capire se ti reputo bella, come se fosse il nuovo abito a farti bella. Riprendere, poi, a camminare finché non incontriamo qualche amico. Mi piace osservarti di nascosto, quando parli, e seguire il tuo corpo che si relaziona col mondo, i tuoi gesti impercettibili che solo io conosco, che mi fanno comprendere quello che pensi ancor prima di averlo detto.

Mi piace quando mi guardi a cena, perché è il luogo giusto per parlare della nostra giornata; per raccontarti di me facendoti partecipe delle mie mille avventure, come un principe che attraversa mille peripezie per tornare al castello. Ascoltare, poi, dalle tue labbra ciò che hai voglia di dirmi. Mi piace quando litighiamo, alziamo la voce perché non condividiamo qualcosa della nostra giornata o di quello che ci aspetta il dì seguente. Mi piace anche quando non mi guardi, quando metti il broncio oppure mentre stiamo vicini a vedere un film. Mi piace fare pace con te, coccolarti e osservare la tua espressione cambiare. Mi piace soprattutto quando andiamo a letto, dopo esserci spogliati di noi stessi, nel silenzio della notte, perché soltanto allora posso ascoltare i tuoi respiri e farli miei… sapere che sei lì, al mio fianco, solo mia finché non sorge il sole.

Adesso che sei lontana, quando cammino per strada, mi appare il tuo viso, tra la folla, su ogni donna che incontro, ma non è lo stesso... È un grande vuoto dentro. Le giornate trascorrono lente e quando sopraggiunge la notte sogno, ancora, i tuoi occhi: di quanto mi piaceva quando mi guardavi.

2 commenti:

  1. E' bellissimo...grazie...dagli occhi a cui piace ancora guardarti...

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  2. Dolcissimo, non è facile mostrarsi così come tu hai fatto, quindi un plauso al coraggio di farsi vulnerabili. Poi, voglio aggiungere che hai messo in questo post profondità nella descrizione del vivere una giornata quotidiana, uno spessore dettato dal comunicare attraverso parole quello che vedevano i tuoi occhi. Bello! -Flavia

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